Piccoli lotti, produttività e automazione, Bejot è un’azienda familiare polacca specializzata nella lavorazione di tubo e filo per produrre sedie per ufficio.
In questa intervista Marcin Durzyński, direttore della produzione e della logistica, ci parla dello sviluppo della sua azienda dall’inizio fino a oggi e delle soluzioni tecnologiche adottate nel parco macchine per rispondere positivamente alle esigenze del mercato.
Per svilupparsi ulteriormente e soddisfare le crescenti aspettative dei propri clienti in termini di design, qualità ed ergonomia, ha deciso di dotarsi di un parco macchine all’avanguardia e ha scelto di acquistare due macchine BLM GROUP rispettivamente per la curvatura del tubo e del filo metallico.
In questa fase di rapido sviluppo dell’azienda, quali investimenti in nuovi macchinari avete deciso di intraprendere?
Abbiamo preso in considerazione un’ampia gamma di macchine, dalle moderne tronchesi agli impianti di taglio laser.
Dopo le prime analisi delle prestazioni, è apparso chiaro che il taglio laser era la soluzione che stavamo cercando.
Abbiamo iniziato il benchmarking sul mercato, rivolgendoci principalmente ai nostri partner e alle aziende con cui collaboriamo o che hanno collezioni complementari alle nostre.
Molto presto la scelta si è concentrata su due possibili fornitori, ovvero BLM GROUP e un altro leader mondiale tra i produttori di sistemi di taglio laser per la lavorazione industriale: la decisione finale è stata presa dopo aver consultato i nostri partner, che hanno avuto l’opportunità di lavorare con macchine di entrambi questi produttori.
Non essendo esperti della tecnologia, abbiamo potuto solo confrontare le prestazioni e ascoltare l’opinione dei professionisti che utilizzano il software di programmazione per impianti Lasertube: ArTube di BLM GROUP si è rivelato molto migliore per l’utente.
Dopo aver acquistato il sistema di taglio laser per tubi LT-FIBER, abbiamo implementato e modernizzato la maggior parte delle nostre collezioni per 2 anni.
Quindi possiamo dire che questo è stato un periodo di investimenti per la vostra azienda?
Sì, c’erano più esigenze di investimento all’orizzonte.
Abbiamo fatto un investimento nella tecnologia di curvatura del tubo, con l’obiettivo di acquisire una macchina in grado di realizzare qualsiasi forma e che ha offerto ai nostri progettisti e al reparto di ricerca e sviluppo delle possibilità completamente nuove. Da qui è nata anche l’esigenza di curvare tubi su cui sono realizzati “sistemi di giunzione” tagliati al laser, molto spesso impossibili da realizzare senza un primo investimento.
In una prima fase, avevamo cercato di eseguire questo processo sulle curvatubi idrauliche che già avevamo: sono macchine affidabili nella produzione di sedie da conferenza, ma sfortunatamente si è subito scoperto che la fattibilità dei pezzi che potevano essere realizzati a causa della curvatura in un solo senso e la ripetibilità del risultato ottenuto erano insufficienti e non tenevano il passo con la qualità introdotta da LT-FIBER.
Ancora una volta abbiamo iniziato la ricerca e l’analisi delle macchine disponibili sul mercato, abbiamo visitato diverse aziende e testato la curvatura su diverse macchine: l’analisi ha mostrato che E-TURN40 è la più efficace, il che ovviamente non significa che sia la più economica al momento dell'acquisto.
Alla fine, cosa vi ha spinto a acquistare questa macchina?
Le motivazioni sono tre.
La prima è stata il tempo di set-up e la calibrazione post set-up: il sistema di bloccaggio rapido viene praticamente calibrato solo una volta dopo l’acquisto. Anche il cambio della produzione e quindi delle attrezzature di curvatura è immediato e questo, con la nostra vasta gamma di prodotti, è molto importante: produciamo circa 500 strutture diverse costituite da più elementi in piccole serie.
Il secondo argomento a favore della macchina è stata la possibilità di curvare il tubo a destra e a sinistra nello stesso ciclo di lavoro: grazie a ciò, abbiamo ridotto il numero medio di elementi che compongono il prodotto, curvando tubi più lunghi e in forme più complesse. Questo ha permesso di ridurre il numero di lavorazioni successive come saldatura e molatura.
E per finire il software di programmazione VGP3D: facile da comprendere, usare e configurare, integrato in un unico ambiente con ArTube combinati nel cosiddetto sistema All-In-One, che permette di compensare la posizione delle geometrie di taglio lungo il tubo per tenere conto della deformazione del materiale a seguito della successiva operazione di curvatura.
Scopri come funziona la tecnologia All-In-One
Non vi siete fermati all’acquisto di una curvatubi, giusto?
Vero, durante uno degli eventi del settore la nostra attenzione è stata attirata su una piegafilo con doppia testa di curvatura in grado di piegare il filo da rotolo o da barra.
Dopo l’analisi iniziale, siamo giunti alla conclusione che l’acquisto di questo tipo di macchina piegafilo avrebbe ridotto di 4 volte i tempi di fabbricazione degli elementi d’arredo.
Fino ad allora la produzione del filo si basava sull’acquisto di un materiale già raddrizzato con una lunghezza di circa 6 m: il filo stesso, però, è molto flessibile e difficile da scaricare e ricaricare. Inoltre, in molti casi eravamo costretti a tagliare a lunghezza gli spezzoni di filo che avremmo successivamente piegato su curvatubi dedicate e equipaggiate con attrezzature speciali, perdendo tempo e scartando molto materiale.
L’acquisto di DH4012 di BLM GROUP, una piegafilo automatica con doppia testa di curvatura in grado di curvare sia da barra che da bobina, ha permesso di eliminare tutte queste fasi e ha limitato i nostri compiti solo all’acquisto di una bobina di filo e al suo caricamento nella macchina.
Con DH4012 eseguiamo taglio, raddrizzatura e piegatura del filo. Abbiamo anche richiesto che la macchina fosse equipaggiata con il modulo di smussatura della punta del filo in modo da rafforzare il cordone di saldatura. Inoltre, piegare il filo su una piegafilo è più veloce che farlo su una curvatubi tradizionale.
Purtroppo, all’inizio ai è presentato un problema: c’erano molte piegafilo monotesta in commercio, ma praticamente non esistevano piegafilo a doppia testa di curvatura per il diametro di filo di 11 mm che è poi quello comunemente usato nelle sedie da ufficio.
Perché era necessaria una piegafilo a doppia testa?
Il lungo filo a sbalzo durante la piega ad alta velocità nella macchina monotesta genera elevate vibrazioni, per cui le ultime curve perdono di precisione e l’intero sistema è molto instabile.
Nella piegafilo doppia testa l’entità delle vibrazioni a parità di dimensione è molto minore perché il filo è piegato su entrambi i lati, migliorando considerevolmente la ripetibilità dei pezzi realizzati.
Avendo già deciso di acquistare una curvatubi E-TURN40 e volendo mantenere un fornitore, un servizio e un ambiente di progettazione unici, ci siamo rivolti a BLM GROUP.
La loro offerta standard prevedeva una macchina piegafilo a doppia testa solo fino al diametro di 10 mm: la DH4010. Il diametro però non era sufficiente e ciò ne precludeva l’uso nella nostra azienda.
Tuttavia, BLM GROUP ha deciso di raccogliere la sfida e, sulla base dei disegni dei pezzi di cui avevamo bisogno, ha apportato le necessarie modifiche alla macchina per soddisfare le nostre esigenze, e consentirle di piegare il filo metallico fino a 11 mm.
Come giudichi l’acquisto di macchine BLM GROUP oggi?
Circa 9 mesi dopo l’installazione, produciamo tutti i nostri prodotti da filo su questa piegafilo.
Adesso abbiamo un solo dipendente a svolgere un lavoro che prima era svolto da quattro persone, e si tratta dello stesso operatore che lavora sulla curvatubi E-TURN40.
Grazie a DH4012 abbiamo accorciato il tempo di produzione, ridotto le dimensioni del magazzino necessario per lo stoccaggio del filo e risparmiamo perché compriamodirettamente il filo da rotolo.
Abbiamo anche migliorato la precisione di produzione, perché, come la curvatubi E-TURN40, anche DH4012 è elettrica e molto precisa, proprio come da standard BLM GROUP.
Parlaci degli inizi di BEJOT.
Tutto iniziò in una piccola Falegnameria specializzata nella produzione di accessori in legno, fondata nel 1984 da Jerzy Semeniuk a Mosina vicino a Poznań.
Sette anni dopo, la gestione è stata rilevata dall’attuale amministratore delegato, Dariusz Wilk, che ha segnato un momento di svolta decisivo con l’avvio della produzione di sedie per ufficio.
Da lì in poi gli eventi più importanti sono state le partecipazioni alle fiere MTP Meble del 1995 e l’Orgatec International Furniture and Interior Design Fair a Colonia nel 2000.
Cosa vi ha portato al successo?
Negli anni successivi ci siamo ingranditi e abbiamo fatto nuovi investimenti, costruendo un nuovo capannone per la produzione e lo stoccaggio dei prodotti e un edificio dedicato agli uffici; inoltre, abbiamo ottenuto la certificazione ISO 9001.
Nel tempo abbiamo implementato il sistema informatico ERP, che ha migliorato considerevolmente il livello di servizio ai nostri clienti.
Negli anni successivi abbiamo costruito altre strutture e ottenuto la certificazione ISO 14001, oltre a continuare regolarmente a prendere parte alla fiere come la Orgatec, che ha contribuito considerevolmente all’aumento delle vendite e all’esportazione dei nostri prodotti.
Un altro punto di svolta importante nella nostra storia è stato l’instaurazione della cooperazione con le università, fra cui l’Università di Scienze e Tecnologie AGH di Cracovia e l’Università di Scienze della Vita di Poznań.
Le discussioni con il personale accademico ci hanno insegnato molto e sono state in molti casi fonte di ispirazione.
Oggi siamo quasi in 230 persone e cerchiamo da un lato di utilizzare al meglio il potenziale e le conoscenze della nostra forza lavoro, dall’altro e di far crescere le loro potenzialità. Questo ci permette di progredire nello sviluppo del prodotto, nella vendita e nell’assistenza al cliente.
L’aumento della produzione è stato associato a nuove sfide?
Le decisioni prese alcuni anni fa in merito alla direzione dello sviluppo di Bejot e alle collezioni che offriamo hanno portato all’ampliamento del portafoglio di base di sedie e poltrone da ufficio con sistemi acustici completi, tra cui cabine acustiche per telefonate in ampi open space, o luoghi di incontro da 2 o 4 persone.
L’alto grado di complessità costruttiva si è però tradotto in un allungamento del tempo di produzione unitario, specialmente per la preparazione dei singoli pezzi alla saldatura.
La decisione di estendere i modelli prodotti era giusta, ma l’aumento delle vendite ha comportato tempi di consegna inaccettabili.
Sulla base dell’analisi dei dati, siamo giunti alla conclusione che era necessario sostituire parte del parco macchine esistente con macchine nuove che ci permettessero di soddisfare le esigenze di produzione.
Scopri i principali parametri da considerare per scegliere la giusta curvatubi